giovedì 17 gennaio 2013

giovedì 17 gennaio 2013, 06:30
Negli scorsi appuntamenti con #lalavagnadelcoach abbiamo già parlato di alcune opzioni difensive o di come si deve comportare la difesa in determinate situazioni di gioco: oggi, però, facciamo un passo indietro e iniziamo a scoprire i fondamentali difensivi.

Così come la fase offensiva anche la fase difensiva, nella pallacanestro, deve essere allenata: va da sé che non tutti i giocatori siano grandi difensori, ma è altrettanto vero – così dicono gli esperti – che difendere bene dipende molto più dalla determinazione e dalla volontà di un giocatore che dal suo bagaglio tecnico.

La posizione d’attesa per eseguire una buona difesa è data dalla posizione fondamentale: giù sulle gambe, piedi paralleli e distanziati quanto le spalle, ginocchia sulla stessa verticale delle punte dei piedi e delle spalle, peso del corpo distribuito su entrambi i piedi, talloni leggermente sollevati da terra; testa alta, gomiti flessi, mani aperte all’altezza delle anche. Da questa posizione il difensore è pronto per ostacolare il suo diretto avversario: equilibrio e reattività sono punti chiave per una difesa efficace.

Lo scivolamento, invece, è il movimento fondamentale compiuto da un difensore nel tentativo di ostacolare l’avvicinamento a canestro del suo avversario. Dalla posizione fondamentale il giocatore si muove in orizzontale spingendo con il piede opposto alla direzione di spostamento; nel caso in cui la velocità dell’attaccante è tale da non consentire al difensore di rimanere davanti alla palla, allora quest’ultimo cercherà di recuperare lo svantaggio correndo, prima di rimettersi in posizione fondamentale per riprendere lo scivolamento.

Prima di vedere come usare legalmente e correttamente gli arti superiori vale la pena chiarire il principio del cilindro, cioè lo spazio – delimitato da un cilindro immaginario – occupato da un giocatore sul parquet. Questo cilindro immaginario è limitato davanti dal palmo delle mani, dietro dai glutei e lateralmente dai margini esterni delle braccia e delle gambe. Le mani e le braccia possono essere estese davanti al busto, ma non oltre la posizione dei piedi con le braccia piegate all’altezza dei gomiti, in modo che gli avambracci e le mani siano sollevati.
Ciascun giocatore ha il diritto ad occupare una qualsiasi posizione (cilindro) sul terreno di gioco, a condizione che non sia già occupata da un avversario: se il difensore salta verticalmente (all’interno del suo cilindro) oppure alza le mani e le braccia verso l’alto, rimanendo sempre all’interno del suo cilindro allora non commette alcuna infrazione e non deve essere penalizzato. Nell’istante in cui il giocatore lascia la sua posizione verticale (cilindro) e si ha un contatto di corpo con un avversario che aveva precedentemente stabilito la propria posizione verticale (cilindro), la responsabilità del contatto – che dovrà essere punito – è in carico al giocatore che ha lasciato la sua posizione verticale (cilindro).

Proseguiremo l'analisi degli altri fondamentali difensivi e dei diversi tipi di difesa nei prossimi appuntamenti con #lalavagnadelcoach.

0 commenti: