giovedì 7 febbraio 2013

giovedì 7 febbraio 2013, 06:30
Oggi con #lalavagnadelcoach concludiamo la presentazione dei tipi di difesa utilizzati nella pallacanestro. Ci eravamo fermati alle due difese a zona più comuni: la 2-3 e la 3-2. Ce ne sono ovviamente altre, alcune delle quali miste.

La 1-3-1 ha avuto il suo momento di successo negli anni ‘80, quando Dan Peterson l’ha adottata per la sua Olimpia Milano. Obiettivo principale è la maggior copertura possibile del campo, attraverso la protezione sia dell’arco dei 6,75 metri sia dell’area dove vengono resi difficili le penetrazioni, i tiri dalla media distanza ed i passaggi verso il centro avversario. Il pericolo maggiore viene dal tiro dagli angoli, zone che restano scoperte: ma il piazzamento difensivo rende difficile servire i tiratori che possono trovarsi in questa posizione.

La box-and-one prevede la disposizione di 4 giocatori a quadrato (box) a difesa dell’area pitturata mentre il quinto giocatore difende a uomo su quello che, presumibilmente, è il giocatore più forte della squadra avversaria. In questo tipo di difesa i quattro giocatori che danno vita al quadrato sono schierati con una zona 2-2. Se i quattro giocatori a zona vengono schierati con una disposizione 1-2-1 allora si parla di difesa diamond-and-one.

La triangolo e due è una difesa simile alla precedente, con la differenza che questa volta sono solo tre i giocatori (disposti a triangolo) a difendere l’area dei 3 secondi mentre gli altri due difendono a uomo. Il vertice del triangolo può essere verso il basso o, nella maggior parte dei casi, verso l’alto. Questo vale ovviamente se il pallone si trova in posizione centrale, situazione nella quale uno dei due giocatori che difende a uomo pressa il portatore di palla, mentre l’altro dev’essere attento a possibili tagli nella sua zona di difesa. Se il pallone si sposta sui lati, saranno i due giocatori più vicini alla palla a difendere a uomo mentre gli altri tre si schiereranno a zona. Alcuni allenatori, saltuariamente, propongono una variante della difesa triangolo e due: i due giocatori che difendono a uomo si occupano stabilmente dei due avversari più forti mentre gli altri tre compagni restano fissi a zona.

La match-up è un altro tipo di difesa mista: combina cioè alcuni aspetti della difesa a uomo (sulla palla) con la difesa a zona (lontano dalla palla). Adottando la match-up si parte difendendo a zona ma, quando l’attacco comincia a muoversi, la difesa si modifica passando a uomo.

La difesa a L è una particolarissima difesa a zona che può essere utilizzata nel tentativo di ritardare la conclusione del contropiede avversario, permettendo così il rientro in difesa degli altri compagni. Trovandosi nella situazione svantaggiosa di un contropiede 3 contro 2, i due difensori si dispongono in linea, uno dietro all’altro; dopo il passaggio, il difensore più arretrato esce sulla palla mentre il compagno indietreggiando prende il suo posto. Viene chiamata in questo modo perché con il loro movimento i due difensori “disegnano” sul parquet una L.

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