giovedì 13 dicembre 2012

giovedì 13 dicembre 2012, 06:30
#lalavagnadelcoach continua il suo viaggio nei fondamentali del basket: oggi cerchiamo di capire meglio il rimbalzo e il taglia fuori.

Il rimbalzo è un fondamentale importante su entrambi i fronti del campo: in difesa dà l’opportunità di ripartire in contropiede mentre in attacco consente di poter avere una nuova possibilità di tiro. Afferrare la palla respinta dal ferro o dal tabellone dopo un tiro sembra la cosa più facile del mondo e, invece, per arrivare per primi sul pallone e recuperare un rimbalzo servono almeno tre cose: giusto atteggiamento mentale, buon posizionamento e, quando serve, forza fisica. Bisogna seguire bene lo svolgersi dell’azione e la parabola assunta dal tiro scoccato, conquistare la miglior posizione possibile sotto i cristalli e tagliar fuori l’avversario, impedendogli di saltare a rimbalzo.

Il taglia fuori è un altro fondamentale del gioco della pallacanestro. Come accennato consiste nel frapporre il proprio corpo tra canestro e avversario creandosi un vantaggio per andare conquistare agevolmente il rimbalzo. Il vantaggio può concretizzarsi anche a favore di un proprio compagno. Per precludere all’avversario la conquista dell’eventuale rimbalzo, chi esegue il taglia fuori costringe il contendente a rimanere in contatto con la propria schiena; una volta presa posizione sotto il canestro, chi esegue il taglia fuori allarga i gomiti e usa le gambe ostacolando l’avversario che, nella maggior parte dei casi, cercherà comunque di recuperare il rimbalzo partendo però da una situazione svantaggiosa e rischiando molte volte di commettere fallo.
Possono essere individuate tre diverse situazioni: il taglia fuori sul tiratore, il taglia fuori su un avversario vicino alla palla e il taglia fuori su un avversario lontano dalla palla; quest’ultima è la circostanza che più mette in difficoltà il difensore perché deve scegliere se andare direttamente a rimbalzo o ostacolare l’avversario.

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