Dopo 7 appuntamenti con #lalavagnadelcoach è arrivato finalmente il momento di capire quando sia giusto convalidare un canestro e che valore attribuirgli.
Un canestro è realizzato quando - dice la regola - una palla viva entra nel canestro dall’alto e si ferma nella retina o la attraversa.
Il valore attribuito ad ogni canestro varia a seconda della posizione del tiratore. Il canestro realizzato su tiro libero vale 1 punto, mentre quelli realizzati quando il tiratore esegue il tiro trovandosi al di là della linea dei 6,75 metri valgono 3 punti. In tutti gli altri casi, il canestro vale 2 punti.
Vengono assegnati 2 punti anche quando, sul rimbalzo seguente all’ultimo o unico tiro libero, la palla che ha toccato l’anello viene toccata legalmente da un difensore o da un attaccante prima di entrare nel canestro.
Vediamo ora alcune situazione, contemplate dal regolamento, che non essendo molto frequenti possono creare confusione negli arbitri, nei giocatori e, soprattutto, nel pubblico presente.
Per cominciare analizziamo cosa succede in caso di autocanestro. Quando un giocatore segna nel proprio canestro accidentalmente, il canestro è convalidato (vale 2 punti, anche se il tiro è stato scoccato dalla zona di tiro dei 3 punti) e attribuito al capitano in campo della squadra avversaria. Se, invece, un giocatore segna deliberatamente nel proprio canestro, il canestro non è convalidato perché viene commessa una violazione. Il gioco riprende con una rimessa laterale in favore della squadra avversaria.
Se un giocatore fa passare interamente la palla attraverso il canestro dal basso (il pallone deve uscire dall’anello verso l'altro), commette una violazione e anche in questo caso il gioco riprende con una rimessa laterale per gli avversari.
Se, a seguito di un tiro a canestro, il pallone tocca una qualsiasi parte del tabellone (frontale, superiore, inferiore, laterale) senza toccare i sostegni dello stesso, ed entra nel canestro il canestro deve essere convalidato. Infatti la palla viene considerata fuori campo quando tocca i sostegni o la parte posteriore dei tabelloni e qualsiasi oggetto al di sopra del campo di gioco.
Un'ultima precisazione riguarda l'intervallo di tempo necessario a completare l'azione di tiro. La regola è entrata in vigore da poco tempo ma non sono mancate situazioni discusse a riguardo (si veda, per esempio, il canestro annullato a Fotsis sulla rimessa da fondo campo di Cook alla fine del secondo quarto della semifinale di Coppa Italia 2012 tra Siena e Milano). Il cronometro di gara deve indicare almeno tre decimi di secondo (0:00.3) per far sì che un giocatore possa legalmente controllare la palla su una rimessa in gioco o su un rimbalzo a seguito dell’unico o ultimo tiro libero e tentare un tiro a canestro su azione. Se il cronometro indica solo uno o due decimi di secondo da disputare prima della sirena, l’unica possibilità di tiro valido risulta essere il tocco (tap) o direttamente la schiacciata.
Il valore attribuito ad ogni canestro varia a seconda della posizione del tiratore. Il canestro realizzato su tiro libero vale 1 punto, mentre quelli realizzati quando il tiratore esegue il tiro trovandosi al di là della linea dei 6,75 metri valgono 3 punti. In tutti gli altri casi, il canestro vale 2 punti.
Vengono assegnati 2 punti anche quando, sul rimbalzo seguente all’ultimo o unico tiro libero, la palla che ha toccato l’anello viene toccata legalmente da un difensore o da un attaccante prima di entrare nel canestro.
Vediamo ora alcune situazione, contemplate dal regolamento, che non essendo molto frequenti possono creare confusione negli arbitri, nei giocatori e, soprattutto, nel pubblico presente.
Per cominciare analizziamo cosa succede in caso di autocanestro. Quando un giocatore segna nel proprio canestro accidentalmente, il canestro è convalidato (vale 2 punti, anche se il tiro è stato scoccato dalla zona di tiro dei 3 punti) e attribuito al capitano in campo della squadra avversaria. Se, invece, un giocatore segna deliberatamente nel proprio canestro, il canestro non è convalidato perché viene commessa una violazione. Il gioco riprende con una rimessa laterale in favore della squadra avversaria.
Se un giocatore fa passare interamente la palla attraverso il canestro dal basso (il pallone deve uscire dall’anello verso l'altro), commette una violazione e anche in questo caso il gioco riprende con una rimessa laterale per gli avversari.
Se, a seguito di un tiro a canestro, il pallone tocca una qualsiasi parte del tabellone (frontale, superiore, inferiore, laterale) senza toccare i sostegni dello stesso, ed entra nel canestro il canestro deve essere convalidato. Infatti la palla viene considerata fuori campo quando tocca i sostegni o la parte posteriore dei tabelloni e qualsiasi oggetto al di sopra del campo di gioco.
Un'ultima precisazione riguarda l'intervallo di tempo necessario a completare l'azione di tiro. La regola è entrata in vigore da poco tempo ma non sono mancate situazioni discusse a riguardo (si veda, per esempio, il canestro annullato a Fotsis sulla rimessa da fondo campo di Cook alla fine del secondo quarto della semifinale di Coppa Italia 2012 tra Siena e Milano). Il cronometro di gara deve indicare almeno tre decimi di secondo (0:00.3) per far sì che un giocatore possa legalmente controllare la palla su una rimessa in gioco o su un rimbalzo a seguito dell’unico o ultimo tiro libero e tentare un tiro a canestro su azione. Se il cronometro indica solo uno o due decimi di secondo da disputare prima della sirena, l’unica possibilità di tiro valido risulta essere il tocco (tap) o direttamente la schiacciata.
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