martedì 19 febbraio 2013

martedì 19 febbraio 2013, 06:30
Dalle nuove casacche dei Warriors alle convincenti prestazioni di Hall in Turchia, dal possibile nuovo approdo di Bell allo stato della pallacanestro italiana: ecco cosa vi propone "Il mondo a canestro" nel consueto appuntamento settimanale.

La notizia, già in circolazione da qualche giorno, è di quelle che potrebbe essere scambiata per uno scherzo. Da sempre i giocatori di pallacanestro scendono sul parquet indossando la canottiera ma nel futuro potrebbe non essere più così: i Golden State Warriors, infatti, sono stati scelti da Adidas, detentrice dei diritti, per testare le nuove maglie che, se prendessero piede, potrebbero rivoluzionare il guardaroba di cestisti ed appassionati. I Warriors vestiranno per la prima volta la nuova divisa - delle t-shirt a mezze maniche - nella gara contro i San Antonio Spurs il prossimo 22 febbraio per poi ripetere l'esperienza nelle partite con i Rockets e i Bulls.

Con una doppia-doppia da 20 punti e 10 assist l'ex rossoblù Marcus Hall si è aggiudicato il premio Eurobasket.com TB2L come miglior giocatore della 22esima giornata della seconda lega turca. Spinta da Hall la sua squadra, il Darussafaka, ha sconfitto per 88-70 gli avversari del Baskent Genclik: ora è quinta in classifica, posizione che sarebbe potuta essere migliore se ad inizio stagione non fossero arrivate troppe sconfitte. Alla sua prima stagione in Turchia, il 27enne playmaker statunitense sembra non aver avuto nessuna difficoltà di ambientamento: viaggia infatti ad una media di 18 punti per gara (ottavo assoluto), 4.9 assist (quarto migliore passatore) e il 51.3% dal campo.
Parlando di ex rossoblù, sembra essere imminente l'annuncio del ritorno di Troy Bell alla Pallacanestro Reggiana, società in cui la guardia americana aveva giocato nella prima parte del 2011. Risolto il contratto che lo legava alla Sigma Barcellona, Bell a Reggio Emilia troverà Donell Taylor, un altro ex juniorino.

Anche se a distanza, durante le Final Four di Coppa Italia i presidenti Gianni Petrucci (FIP) e Valentino Renzi (LegaBasket) avevano battibeccato sull'argomento. Il primo, senza mai nominare Gervasio (Caserta) ma riferendosi alle sue parole, era sbottato: «Non si può più andare avanti così. In un movimento professionistico serio queste cose non succedono... Non si possono fare dei contratti ai giocatori se non ci sono poi i soldi per onorarli. Queste dichiarazioni rovinano chi investe e le società serie, il campionato è sano. Anche nel tanto vituperato calcio, che tale non è, non si vedono di queste cose». Il secondo, dopo due giorni di riflessione, rispondeva alle accuse dichiarando che «le esternazioni di Petrucci hanno avuto un tono troppo alto e senza un grave fondamento».
Non interessa la disputa su chi abbia o meno ragione; molto più importante - e preoccupante - è constatare come non si arresti lo stillicidio di società cestistiche che ha coinvolto piccole e grandi città, piazze storiche e realtà affermatesi recentemente. Le situazioni di Caserta, Montegranaro e Biella in Serie A, quelle di Napoli e Trieste in Legadue sono solo le ultime in ordine cronologico. La credibilità e la serietà della pallacanestro italiana si misura anche da come vengono superate queste vicende: qualcosa per invertire la rotta bisogna pur inventare...

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