venerdì 24 giugno 2011

venerdì 24 giugno 2011, 18:30
Matteo MALAVENTURA: ESPERIENZA CHIRURGICA

Dieci anni esatti dopo la promozione in Serie A conquistata con Marco Crespi in quel di Biella, l'esterno marchigiano si ripete, di nuovo in Piemonte, di nuovo alle dipendenze del coach varesino. Se la Fastweb è riuscita nell'impresa di guadagnarsi la massima serie molto lo deve al miglior italiano della Legadue 2010/2011: la sua esperienza e, soprattutto, la sua abilità a trovare il canestro dalla lunga e media distanza hanno fatto la differenza.


Stefano GENTILE: GIOVANE SPAVALDO

Non dev’essere facile, con quel cognome sulle spalle, affermarsi quando tutti si aspettano da te – perché figlio di Nando e fratello di Alessandro – grandi cose. E invece il playmaker classe 1989 si è pian piano ritagliato il suo spazio dimostrando una crescita tecnica e carismatica che già qualcuno, prima della promozione, vedeva proiettata in un futuro in Serie A: memorabile il suo dito in faccia a Donell Taylor in gara-3 al Taliercio.


Richard Marciano HICKMAN: SCOMMESSA VINTA

Arrivato come “insurance guy” alla corte di Crespi nel finale della stagione scorsa, il playmaker americano in meno di un anno è riuscito a conquistare il titolo di MVP della Legadue. Molto merito va al coach rossoblù che prima lo ha scovato in Finlandia e poi gli ha affidato le chiavi del gioco della sua Fastweb: quando era in serata storta, quasi sempre, Casale ha pagato dazio e comunque ha faticato. Dopo una travolgente gara-1 con Venezia, Mazzon ha cercato di ingabbiarlo affidandolo ad una non sempre regolare marcatura di Meini: nelle partite centrali della serie è stato limitato efficacemente, poi nella finalissima si è ripreso, ritrovando il cambio di passo con cui ha scardinato quasi tutte le difese avversarie. Prima di ieri sera girava la voce che alcune società al piano superiore lo avevano individuato come obiettivo di mercato: firmando 21 punti nella partita clou dell’anno ha dimostrato di volersi guadagnare la Serie A sul campo, con pieno merito.


Oluoma NNAMAKA: STILE E SOSTANZA

L'improvviso abbandono di Nick George ad inizio settembre sembrava poter mettere in crisi progetti ed equilibri del gruppo assemblato da Crespi. Inspiegabilmente ancora senza squadra in preseason, il lungo svedese è stata una vera e propria scoperta per i tifosi rossoblù che hanno ammirato sempre più la sua concretezza difensiva, la sua fisicità granitica e, nel finale di stagione, anche la sua abilità dall’arco dei 6,75 metri. La sua presenza in campo non è passata mai inosservata: e, anche i più distratti, hanno percepito soprattutto una naturalezza e un’eleganza davvero non comuni. Anche per lui la promozione è un déjà-vu: la conquistò già nel 2008, a Ferrara, realtà con la quale non si è mai affievolito il legame d’affetto. Come non capirli, i ferraresi.


Simone PIERICH: CUORE DI CAPITANO

Sei anni fa, seduto sulle tribune del PalaFerraris, aveva assistito impotente alla promozione di Casale ai danni della sua Forlì, che aveva trascinato alla finale. Ieri sera, invece, è stato uno dei protagonisti, probabilmente quello con maggiore incidenza; è toccato a lui, con il presidente Cerutti, alzare al cielo il trofeo appena conquistato. La sorte ha voluto che fosse proprio Venezia - nelle cui file ha militato il padre Elvio, ancora nel cuore dei tifosi reyerini – la sfidante per il successo finale. E quando il gioco si è fatto serio, il Capitano ha messo da parte i ricordi e ha dato ai compagni l’esempio che un vero leader sa dare.


Donell TAYLOR: GENIO E SREGOLATEZZA

Se uno come lui ha collezionato novantotto partite in Nba un motivo ci sarà. Alla sua prima stagione in Italia l’ex Wizards ha avuto un rendimento a corrente alternata: grandi giocate, come solo un campione sa fare, intervallate da errori banalissimi e, a volte, sanguinolenti. Più volte lungo il campionato si è parlato di un suo taglio, ma Donell non è mai stato messo ai margini del gruppo: lo staff rossoblù ha sempre cercato di responsabilizzarlo a dovere e nella finale playoff, quando la marcatura su Hickman è diventata asfissiante, a lui è stato affidato il compito di far partire tutte le azioni dei monferrini. In una mansione non sua avrebbe potuto far meglio, ma, visto il personaggio, sarebbe potuta andare anche peggio. I tifosi rossoblù difficilmente dimenticheranno alcune invenzioni funamboliche che solo l’estro di un campione è in grado di regalare.


Stefano MASCIADRI: ESORDIENTE PROMETTENTE

Alla sua prima stagione tra i professionisti, la giovane ala lombarda ha potuto mettere nel proprio bagaglio esperienza e maturazione: il suo impiego è stato ridotto ma il suo impegno non è mai venuto meno. Ed è stato lo stesso Stefano a riconoscere i miglioramenti personali dovuti al quotidiano lavoro in palestra con il maniacale apporto di coach Crespi. L’anno scorso Malaventura gli negò la promozione dalla Serie A Dilettanti alla Legadue con Forlì, quest’anno, con Malaventura come compagno, festeggia una storica promozione per la pallacanestro monferrina.


David CHIOTTI: ABNEGAZIONE ESEMPLARE

Alla seconda stagione in rossoblù, il lungo di Palo Alto con radici nel cuneese, è stato quanto mai decisivo. Partendo dalla panchina si è occupato benissimo dei lunghi avversari dando il cambio ai compagni gravati di falli o in panchina per rifiatare. Monumentale la sua prova in gara-3 al Taliercio, ma anche nel corso della stagione il suo contributo a canestro e, soprattutto, a rimbalzo non è venuto mai meno.


Tommaso FANTONI: SOLIDO RIFERIMENTO

Pedina fondamentale nello scacchiere rossoblù il pivot livornese è stato designato, da molti, come il miglior lungo del campionato (lo scorso hanno era stato votato dagli addetti ai lavori come miglior italiano). La sua stagione è stata vissuta da protagonista e con lui in campo contro gli avversari di ruolo non sono mancate le scintille sotto i cristalli: solo nei playoff, per esempio, ha dovuto vedersela con Varnado e DiGiuliomaria e sempre ne sono usciti duelli senza esclusione di colpi. A volte limitato dai falli, è stato devastante nel pick-and-roll con Hickman e ha rispolverato, in alcuni casi, il tiro dalla lunga distanza. Per lui doppia gioia nel giro di poche ore: alla doverosa festa per la promozione seguirà, domani, quella per il matrimonio con la fidanzata Sara. Auguri agli sposi.


Giancarlo FERRERO: IN RAMPA DI LANCIO

Il ragazzo di Bra, cresciuto nelle giovanili della Junior e per questo casalese d’adozione, ha rivissuto ieri sera una gioia analoga a quella di sei stagioni fa quando, seppur dalla panchina, visse con i compagni rossoblù la conquista della Legadue. Nel frattempo una crescita realizzata giorno dopo giorno prima a Siena, poi ad Osimo e passata per le Universiadi di Belgrado nel 2009 giocate con la canotta azzurra. Tornato alla base, sotto la guida di Crespi è ulteriormente migliorato specializzandosi in difese assillanti e triple pesanti. La vittoria nella gara delle schiacciate durante la Final Four di Coppa Italia dimostra quando è vario il repertorio di un giovane che, se lo augurano in molti, non smetterà di stupire.


Folarin CAMPBELL: VALORE AGGIUNTO

Quando a metà marzo sbarcò al PalaFerraris in molti pensarono che Donell Taylor avesse le ore contate. Le cose, invece, non andarono così: la guardia proveniente dalla Telekom Bonn, infatti, ha vestito la casacca rossoblù solo nelle partite con Forlì e Imola, nel finale di regular season.
Ma il suo arrivo a Casale Monferrato ha contribuito a tener alta la tensione di tutti, specialmente durante gli allenamenti.


Nicholas James GEORGE: SORRISO RITROVATO

Anche se il lungo di Manchester non ha collezionato alcuna presenza né in regular season né nei playoff, merita anch’egli di essere citato tra gli autori di questa impresa. Perché ad inizio stagione il giocatore britannico faceva parte del roster e, a fine agosto, ha anche giocato un’amichevole (Casale-Reggio Emilia). Poi la rinuncia per motivi personali e il ritorno Oltremanica con il conseguente approdo in rossoblù di Nnamaka. Ma in primavera ecco la sorpresa: Nick torna ad allenarsi con i compagni e la società decide di tesserarlo. Il suo sorriso contagioso ha certamente contribuito a tenere alto l’entusiasmo del gruppo.


Marco CRESPI: PERCORSO AVVINCENTE, STAGIONE VINCENTE

Alle soglie dei 50 anni, il coach varesino conquista per la seconda volta in carriera (e di nuovo in coppia con Malaventura) la promozione nella massima serie. Dopo cinque stagioni in Monferrato nelle quali ha aggiunto anno dopo anno un tassello significativo ad un progetto ambizioso, ieri sera ha potuto gioire per il primo successo raggiunto con la Junior: quel suo grido «Serie A!! Serie A!!» stringendo forte la Coppa è stato, al tempo stesso, esultanza e liberazione. Come spesso succede, quando le cose non vanno come si vorrebbe, è l’allenatore il principale bersaglio delle critiche: ma in troppi, in questi anni, hanno voluto giudicare il suo operato solo in base agli insuccessi trascurando del tutto il lavoro fatto e le scommesse vinte dal coach rossoblù. Come dimenticarsi, per esempio, di Otis George, di Mindaugas Katelynas, di Zabian Dowdell e, in ultimo, di Ricky Hickman?
Con l’arrivo di Mats Levin a metà della stagione scorsa, qualcosa cambiò nella filosofia di gioco della Fastweb; i miglioramenti sono continuati anche nel corso del campionato appena concluso. A settembre, nel presentare la nuova annata, Crespi aveva dichiarato l’intenzione di suddividere le responsabilità tra tutti i 10 giocatori perseguendo l’obiettivo di «aumentare il numero di pagaiate»: i soliti scettici, magari, si saranno fatti una risata ma alla fine ha avuto ragione lui. Scelta vincente.


Andrea VALENTINI: SUGGERITORE PREZIOSO

Da 7 anni nello staff tecnico rossoblù durante i quali ha conquistato con Franco Ciani head-coach la promozione in Legadue, nelle ultime stagioni Marco Crespi lo ha voluto come suo vice. Se ci fosse una telecamera dedicata fissa sulla panchina rossoblù in tanti scoprirebbero quanto siano puntuali ed ascoltate, nelle diverse fasi di un match, le sue indicazioni. Lavoro prezioso e nascosto che ha contribuito, in partita come in allenamento, al raggiungimento del risultato finale: per un ex-rossoblù che ha giocato in Serie A, nell’Auxilium Torino, una gran bella soddisfazione.

Vanno inoltre ricordati i ragazzi delle giovanili che, almeno in un'occasione, sono andati a referto con la prima squadra: Amedeo Della Valle, Roberto Francione, Matteo Mecca, Marco Negro e Raphael Strotz.

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