Quando è iniziato il torneo Nba, Andrea Bargnani aveva su di sè mille pressioni.
Dan Peterson avvisò dopo le prime gare che non bisognava cercare subito l'acuto. Bisognava crescere pian piano e acquisire la fiducia di coach Sam Mitchell.
Poi l'infortunio di Chris Bosh gli ha dato più minuti e più fiducia. Poi le prime grandi soddisfazioni tipo i 23 punti dei metà dicembre con Orlando, le strisce vincenti che hanno portato i Raptors a condurre con decisione la Atlantic Division (staccando New Jersey, New York e Philadelphia), la partecipazione all'All Star Game del venerdì (in una gara davvero inguardabile... non per colpa sua), altri exploit come gli undici rimbalzi con Charlotte, la scelta di Rookie del mese di febbraio http://broadband.nba.com/cc/playa.php?content=video&url=http://boss.streamos.com/wmedia/nba/nbacom/nbatv/rookies_month_070301.asx&video=blank&nbasite=nba e altre soddisfazioni come quella dell'altra notte dove in assenza di Yao Ming, ha firmato la netta vittoria contro Houston segnando ben 20 punti.
E' forse oltre che il miglior rookie (oggi l'Nba gli preferisce ancora Brandon Roy di Portland) anche il miglior sesto uomo dei professionisti Nba?
A vedere che succede oggi alla Benetton (e non parlo della vittoria in Eurolega di ieri...) a Treviso oltre a Gherardini rimpiangono molto anche lui.
Bravo Andrea!
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venerdì 2 marzo 2007
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