Dopo le informazioni sulle caratteristiche del campo da basket regolamentale, in questo come nel prossimo appuntamento con #lalavagnadelcoach ci concentreremo sulle attrezzature necessarie al gioco della pallacanestro.
Come dice il nome stesso, per poter giocare a pallacanestro serve innanzitutto un pallone sferico, la cosiddetta palla a spicchi.
Per le competizioni internazionali (FIBA) e per quelle di rilevanza nazionale la palla deve essere di vero cuoio o di cuoio artificiale/composito/sintetico; per tutte le altre competizioni il pallone può essere di gomma. Le scanalature nere che “creano” gli spicchi devono avere una larghezza inferiore ai 6,35 mm. Il colore del pallone cambia a seconda delle competizioni e del produttore: tradizionalmente vengono utilizzati palloni arancioni (singola sfumatura) e arancio/marrone (in combinazione); ma dalla stagione 2004-2005 in alcune competizioni è stato adottato un pallone arancione con bande color crema, disegnato dall’italiano Giorgetto Giugiaro, al fine di migliorarne la visibilità per giocatori e spettatori. La superficie del pallone è in ogni caso ruvida per favorire la presa dei giocatori anche quando questi hanno le mani sudate.
Per tutte le categorie di competizioni maschili, la circonferenza della palla deve essere compresa tra i 749 e i 780 mm (dimensione 7) mentre il peso non dev’essere inferiore a 567 grammi e non superiore a 650 grammi; il pallone impiegato nelle competizioni femminili, invece, è più piccolo e più leggero: circonferenza da 724 a 737 mm (dimensione 6) e peso compreso tra i 510 e i 567 grammi.
Interessante la specifica circa la pressione di gonfi aggio: ogni palla deve essere gonfiata «in modo tale che, lasciata cadere sulla superficie di gioco da un’altezza di circa 1800 mm, misurata dalla parte inferiore della palla, rimbalzi fino ad un’altezza compresa tra 1200 mm e 1400 mm, misurata dalla parte superiore della palla».
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